martedì 19 aprile 2011

Il cimitero di Praga

Titolo: Il cimitero di Praga

Autore: Umberto Eco

Trama: Nel 1897 il capitan Simonini, ormai anziano, annota su un diario le esperienze della sua vita da falsario e agente segreto. Sarebbe questa una nuova insolita cura ai problemi psichici, introdotta recentemente da un austriaco, tale dottor Froïde.
Questo ci permette di vivere in prima persona l'atmosfera elettrizzante della seconda metà dell'800, il Risorgimento italiano, la Belle époque, la massoneria, l'acuirsi dei nazionalismi europei e del già radicato antisemitismo.
Una serie infinita di particolarissimi dettagli sulla vita e sulla società dell'epoca fanno da sfondo a una trama intricata ed avvincente.
Simonini fabbrica su ordinazione finti complotti che possano sembrare verosimili, ispirandosi soprattutto ai romanzi di scrittori più o meno celebri, e non è un caso che la scelta dei cospiratori cada spesso sulla "setta giudaica".
Inoltre, è direttamente coinvolto nelle battaglie italiane garibaldine al fianco di Ippolito Nievo, collaboratore di Garibaldi, nell'affare Dreyfus, nella scrittura di quello che poi diverrà conosciuto come
I protocolli dei Savi di Sion.

Parere: E' sicuramente un libro che merita di essere letto per due ragioni.
In primo luogo, ci fa immergere letteralmente nell'epoca in cui è ambientato grazie alle descrizioni minuziose di luoghi, oggetti e persone, seppur talvolta secondari. I dettagli sono degni di un pittore fiammingo.
In secondo luogo, va letto perchè è a suo modo estremamente moderno e mostra quanto l'uomo è e rimane sempre identico a se stesso, nei secoli dei secoli. Cito una frase detta da Eco che ho trovato su Wikipedia: "Quello che il mio romanzo cerca di mostrare è che [i romanzi di avventura] sono stati usati proprio per la stessa costruzione dei testi antisemiti, perché la gente (compresi i capi dei servizi segreti) crede solo a quello che ha già sentito affabulare da qualche parte. Per questo, ancora oggi, i dossier segreti sono composti unicamente da ritagli stampa, e quasi sempre di stampa scandalistica, il feuilleton dei giorni nostri".
Infine il fascino del romanzo deriva anche dal fatto che è risaputo che tutti i personaggi citati nel libro, escluso il capitan Simonini, sono realmente esistiti e hanno fatto davvero quanto si legge.

Citazione: - [...] Se dal mondo scomparissero tutti gli ebrei, che con la loro finanza sostengono i mercati di cannoni, andremmo incontro a cento anni di felicità.
- E allora?
- E allora bisognerà un giorno tentare l'unica soluzione ragionevole, la soluzione finale: lo sterminio di tutti gli ebrei.

Consigliato: sì

Voto: 8

2 commenti:

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    Jonas

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  2. Hi Jonas,
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