mercoledì 31 ottobre 2012

Felice Halloween 2012!


Quest'anno per mancanza di tempo non sono riuscita a dedicarmi come avrei voluto ai decori di Halloween. E' un peccato perchè adoro questa festa e se fosse per me riempirei la casa di cianfrusaglie antiche e decori a tema!
Mi sono limitata a preparare la classica zucca, la cosiddetta Jack o' Lantern!
Ero un po' titubante prima di farla, invece devo dire che è davvero facilissima... Ho trovato le spiegazioni per realizzarla QUI.



Che ne dite? Vi piace? Buon Halloween e buon autunno-inverno a tutti!

venerdì 28 settembre 2012

Borsa della spesa

Avverto subito chiunque legga e fosse interessato a replicarla che questo è uno pseudo-tutorial, perchè mi sono resa conto troppo tardi che le foto scattate non sono sufficienti e sufficientemente chiare per spiegare i passaggi. Va da sè però che è una borsa super facile da cucire (ci sono riuscita io!) e che il procedimento è il solito che si fa per qualsiasi borsetta/bustina con manici.

OCCORRENTE
  • 50 quadrati di stoffa della misura di 10x10 cm
  • 2 strisce di stoffa per i manici della misura di 15x55 cm
  • stoffa per fodera
  • (forbici, fili, spilli, macchina da cucire)
PROCEDIMENTO
  1. Aiutandomi con gli spilli, ho unito i vari quadrati creando in totale 10 strisce da 5 quadrati ciascuno e successivamente li ho cuciti.
  2. Ho infine cucito insieme 5 strisce per lato, ottenendo quindi due quadrati di stoffa della misura circa di 45x45 cm.
    NB: Fate attenzione quando tagliate ed assemblate i quadrati; dovete fare in modo che non combacino mai due o più quadrati con lo stesso colore.
  3. Per realizzare i manici, ho piegato per la lunga ogni striscia su se stessa ed ho tracciato una linea guida. Le ho fermate con degli spilli ed ho cucito lungo la linea.Infine ho rivoltato i manici sul diritto. Fatti!
  4. Ho ripreso il mio quadratone da 45x45 cm e l'ho utilizzato come cartamodello per tagliare la fodera della borsa. Ho quindi tagliato due quadratoni di stoffa blu di circa 47x47 cm per la fodera.
  5. Ho assemblato le varie parti nel seguente ordine: fodera, manici, parte esterna, diritto su diritto. Forse si capisce di più guardando lo schemino idiota qui sotto...
  6. Ho ripetuto la stessa operazione con l'altro lato della borsa: fodera + manici + parte esterna, diritto su diritto.
  7. Ci siamo quasi. Ho steso la borsa quasi assemblata, in modo che i due quadrati della fodera si trovassero uno sopra l'altro e le due parti esterne pure, diritto su diritto. Ho puntato qualche spillo qua e là in modo che la stoffa stesse ferma e ho cucito un rettangolo lungo quasi tutto il perimetro della bosa, mantenendomi a 0,5-1 cm dal bordo. In questo passaggio bisogna fare attenzione ai manici che non devono essere inclusi nella cucitura. Non ho completato l'intero rettangolo, ho lasciato un parte non cucita nella fodera; questo serve per rigirare il lavoro sul diritto. La foto che segue comunque vale più di mille spiegazioni...
  8. Ultimo passaggio. Ho girato il lavoro sul diritto attraverso il buco nella fodera. Ho spinto bene gli angoli della borsa con un ferro da maglia. Ho chiudo il buco nella fodera con del filo blu in tinta con la fodera, in modo che si vedesse il meno possibile. Et voilat! Fatta! 
Bellina, no? :) Con questa borsa ho voluto riutilizzare del materiale che altrimenti sarebbe finito nella spazzatura, ovvero dei vecchi pantaloni di mio padre; cerco di portarla sempre con me, per evitare ogni volta di dover acquistare una borsa della spesa: riutilizzo, risparmio e consumo meno risorse.

domenica 23 settembre 2012

Nintendo 3ds

Dopo aver comprato il Nintendo 3ds e averlo usato per alcuni mesi ecco le mie impressioni sull'ultima consolle portatile della casa nipponica.















Esteticamente il 3ds mantiene lo stesso design del modello precedente con uno schermo superiore da 800×240 pixel, uno inferiore naturalmente touch da 320×240 pixel, un peso di 320 grammi e uno spessore di circa 2,1 cm. E' dotata di una telecamera sulla parte interna ( composta però da due obbiettivi per scattare foto in 3D) e da due sulla parte esterna sempre per favorire lo scatto in tre dimensioni.

Le cartucce di gioco sono identiche a quelle per il ds e grazie alla retrocompatibilità sarà possibile utilizzare le nostre vecchie cartucce anche nel nuovo sistema, naturalmente le cartucce del 3ds non funzionano invece con il ds normale.
Oltre al classico microfono possiamo trovare lo stick analogico posizionato alla sinistra dello schermo inferiore, il digital pad (frecce direzionali) , l'accelerometro e lo giroscopio, questi ultimi due naturalmente situati al'interno.

Giocare con l'effetto 3d è abbastanza piacevole, dico abbastanza perchè purtroppo il campo visivo è un po' limitato e basta girare leggermente la consolle e quindi non essere posizionato perfettamente di fronti agli schermi per avere un fastidioso effetto di sdoppiamento delle immagini.

Naturalmente è possibile anche regolare il livello di profondità dell'effetto 3d fino ad annullarlo completamente, io personalmente consiglio di usarlo solo quando necessario e per sessioni di gioco non prolungatissime giusto per non stressare troppo gli occhi.

Una volta impugnato il 3ds non da particolari problemi durante il gaming anche se dopo un'oretta o in giochi particiolarmente frenetici iniziano a sentirsi un po' di dolorini alle mani ( non è certo ergonomico come un pad) e purtroppo manca il secondo stick analogico che personalmente avrei preferito.


Nel complesso penso che questa consolle sia comunque un acquisto obbligato per tutti i videogiocatori incalliti come me, nella speranza che il parco giochi si amplii con titoli di spessore (d'altronde il successo di una consolle è legata ai giochi) vi rimando alla recensione di due must come Zelda e Mario a presto su queste pagine ;)

Votazione globale: 8



mercoledì 19 settembre 2012

Educazione siberiana

Titolo: Educazione siberiana

Autore: Lilin Nicolai

Trama: Cosa significa nascere, crescere, diventare adulti in una terra di nessuno, in un posto che pare fuori dal mondo? Pochi forse hanno sentito nominare la Transnistria, regione dell'ex Urss autoproclamatasi indipendente nel 1990 ma non riconosciuta da nessuno Stato. In Transnistria, ai tempi di questa storia, la criminalità era talmente diffusa che un anno di servizio in polizia ne valeva cinque, proprio come in guerra. Nel quartiere Fiume Basso si viveva seguendo la tradizione siberiana e i ragazzi si facevano le ossa scontrandosi con gli "sbirri" o i minorenni delle altre bande. Lanciando molotov contro il distretto di polizia, magari: "Quando le vedevo attraversare il muro e sentivo le piccole esplosioni seguite dalle grida degli sbirri e dai primi segni di fumo nero che come fantastici draghi si alzavano in aria, mi veniva da piangere tanto ero felice". La scuola della strada voleva che presto dal coltello si passasse alla pistola. "Eravamo abituati a parlare di galera come altri ragazzini parlano del servizio militare o di cosa faranno da grandi". Ma l'apprendistato del male e del bene, per la comunità siberiana, è complesso, perché si tratta d'imparare a essere un ossimoro, cioè un "criminale onesto". Con uno stile intenso ed espressivo, anche in virtù di una buona ma non perfetta padronanza dell'italiano, a tratti spiazzante, con una sua dimensione etica, oppure decisamente comico, Nicolai Lilin racconta un mondo incredibile, tragico, dove la ferocia e l'altruismo convivono con naturalezza.

Parere personale: Libro interessante e ben riuscito per essere il primo di questo autore che ci vuole mostrare con gli occhi di un bambino, un mondo totalmente differente dal nostro, un mondo intriso di violenza, un mondo dove noi probabilmente non saremmo mai riusciti a sopravvivere per più di un giorno.
L'educazione ricevuta dal piccolo Nicolai sembra troppo assurda per essere vera, talmente inverosimile da sembrare inventata. Ma purtroppo la vicenda è realmente accaduta (stando a varie testimonianze) e Nicolai è bravo nel raccontarcela con estrema naturalezza.

Citazione: "
dopo tanti pensieri e discussioni con me stesso sono arrivato alla conclusione che non si risolve niente con il coltello e le botte. così sono passato alla pistola”

Consigliato: Sì

Voto: 7,5




lunedì 17 settembre 2012

Germania: qualche esempio da seguire


Eccomi! Sono di nuovo in Italia!


I due mesi passati in Germania non sono stati niente male, anche se adattarsi alla vita in un altro Paese non è mai del tutto semplice... La Germania è sicuramente il Paese europeo che dà il buon esempio in molti ambiti, anche se questo non vuol dire che non abbiano difetti. Ne avrei da parlare per ore, ma in questo post non ho intenzione di dilungarmi in merito, voglio piuttosto concentrarmi su alcuni "punti a loro favore" che non ho potuto che apprezzare infinitamente e che sono in qualche modo pertinenti con i temi di questo blog.

Andiamo per punti...

  • Trasporti
In Germania si fa largo uso della bicicletta, o almeno, per quanto ho potuto constatare io, se ne fa molto più che a Milano e provincia. La bicicletta è un mezzo di trasporto considerato quasi al pari di un'automobile ed i ciclisti hanno sempre a loro disposizione una corsia apposita, segnalata, che può trovarsi o sul marciapiede o sul lato della carreggiata. Le corsie per i ciclisti non devono essere invase dalle auto o dai pedoni, proprio per facilitare il trasporto su bici. Ovviamente, da bravi tedeschi, tutti rispettano questa regola, perciò muoversi in bicicletta in Germania è pratico e sicuro, di certo non è un'esperienza traumatica come può essere invece in qualsiasi grande o piccola città italiana.
Non è quindi difficile vedere studenti, mamme con bambini, businessmen o impiegati che si spostano da un posto all'altro usando la bicicletta al posto dell'auto. Moltissimi utilizzano addirittura delle biciclette alle quali viene attaccato un carrellino, che serve per trasportare oggetti ingombranti, come la spesa, le bottiglie d'acqua, merce in scatola. Che invidia!
Non mi sono stupita quindi di aver riscontrato che le città sono complessivamente meno caotiche rispetto a quelle italiane.

Un altro punto a loro favore riguarda i mezzi pubblici. Come era prevedibile, i mezzi pubblici sono efficienti, puliti, puntuali, regolari, controllati, sicuri, capillari, aggiornati (sul sito delle ferrovie tedesche, sono sempre segnalati i ritardi dei treni, il motivo e il mezzo sostitutivo messo a disposizione!), integrati (un unico biglietto per il bus nell'hinterland può valere anche per le ferrovie regionali o per la metropolitana cittadina ecc...). Ma ciò che ovviamente salta all'occhio anche in questo caso è l'uso: i mezzi pubblici sono praticamente popolati da ogni strato della popolazione e in qualsiasi orario. Negli orari notturni ad esempio sui treni regionali erano sempre presenti dei controllori/addetti alla sicurezza (io li ho interpretati così!) che in qualche modo garantivano che tutto filasse liscio. Ovviamente all'una di notte anche lì si trovava spesso l'ubriaco di turno che sbraitava frasi senza senso sbiascicando, ma questo credo accada un po' ovunque nel mondo! La cosa importante è che non era solo quello il genere di persone che si poteva incontrare. I mezzi pubblici rappresentano quindi la seconda possibilità che le persone hanno per muoversi in modo efficiente senza dover ricorrere alla macchina.

Un'altra grandissima FIGATA PAZZESCA è la Mitfahrgelegenheit, che si può tradurre più o meno con "l'opportunità di viaggiare insieme". Il sito su cui appoggiarsi per viaggiare con la Mitfahrgelegenheit è appunto www.mitfahrgelegenheit.de. Si scrive il luogo di partenza, quello di arrivo, l'orario di partenza e si trovano offerte di ogni genere per viaggiare con più persone con lo scopo di risparmiare. Si tratta fondamentalmente del cosiddetto Carpooling, con la differenza che in questo caso spesso c'è la possibilità di viaggiare anche in treno con biglietti particolari, grazie ai quali in più si viaggia, più si risparmia. Per chi fosse particolarmente diffidente, ci sono molte donne che viaggiano solo con altre donne e ciò viene specificato nell'offerta di viaggio. E' un metodo molto usato, ovviamente sulle tratte più lunghe. Io ne ho fatto uso più volte e mi sono sempre trovata splendidamente, risparmiando sempre oltre il 50%!!
Presa dall'entusiasmo per questa grandiosa scoperta, Michele ed io ci abbiamo già provato in Italia, ma ancora nulla da fare... Per ora non ha funzionato, credo che sia un'opportunità ampiamente ignorata, perciò colgo l'occasione per segnalare alcuni siti italiani per il Carpooling:
- Blablacar.it
- Carpooling.it
- Roadsharing.com

  • Ambiente e rifiuti
La città tedesche sono tutto sommato discretamente pulite. Vi è un grande rispetto per le regole, il che significa che le persone che deturpano o sporcano il territorio sono mal sopportate dalla società. Un fatto esemplare mi è successo una mattina in cui stavo portando a spasso uno dei due cani di cui mi occupavo, un dobermann di 7 mesi, che ovviamente mordicchiava, stracciava e dilaniava tutto ciò che trovava a portata di fauci. Dopo aver afferrato un pezzo di polistirolo abbandonato al bordo di un campo, lo ha ridotto in mille pezzettini, spargendolo qua e là per qualche metro. Un ciclista che passava di lì si è fermato per dirmi che avrei dovuto badare meglio al cane e che ormai il danno era fatto, che la prossima volta dovevo evitare tale scempio. Mi sono chiesta se un fatto del genere avrebbe scatenato la stessa reazione anche in Italia... Forse i tedeschi sono un po' rigidi, ma in quel momento è stato bello vedere che una persona comune si preoccupasse tanto per l'ambiente in cui vive.

Un'altra trovata geniale è il Pfand (letteralmente, "deposito", "pegno"). Il Pfand consiste nella possibilità di rendere le bottiglie di acqua, birra, oli, bibite e vino ai negozi, supermercati, discount, bar o pub che si preoccuperanno poi del riciclo delle stesse. Ovviamente, siccome i tedeschi sanno bene che nessuno fa niente per niente, hanno pensato bene di ricompensare questa azione. Ad esempio in tutti i pub una birra costa circa 2 euro; se però si riporta la bottiglia vuota al bancone vengono restituiti 1 euro o 50 centesimi. Lo stesso avviene nei supermercati, dove si introducono le bottiglie vuote in una macchina che riconosce il codice del Pfand stampato su ogni bottiglia ed emette infine uno scontrino con l'importo relativo. Questa somma viene poi restituita in contanti o scalata dal totale della spesa. Questa invenzione ha generato un fenomeno molto particolare. E' facile infatti vedere persone povere o senzatetto che raccolgono le bottiglie che trovano per strada o nei parchi per poterle restituire e guadagnare qualcosa. Alcune persone addirittura donano le proprie bottiglie ai senzatetto affinchè questi possano restituirle. E' un risvolto bizzarro, ma funziona e i tedeschi vi sono perfettamente abituati. Permette di riciclare plastica e vetro, mantiene le strade pulite e permette di aiutare per quanto possibile i meno fortunati. Diventa quindi interesse di tutti riciclare il più possibile.

Cartello trovato in un bosco, recita: "Vivere il bosco, capire la natura".
  • Cosmesi
Sono molto comuni in Germania negozi grandi quasi come supermercati che vendono prodotti per l'igiene personale e della casa. La catena di cui mi sono innamorata io è Rossmann. Oltre alle solite marche note di cosmesi, hanno alcune linee abbastanza verdi, ma la marca che mi ha stupito di più è la Alterra. Questa marca è proprietà di Rossmann, perciò si trova solo lì e, ahimè, non spediscono all'estero :( Produce creme corpo, viso e mani, struccanti, salviettine, bagnodoccia, saponette, saponi liquidi, oli da massaggio, shampoo, balsami, makeup. Non sono un'esperta di formulazioni, ma a occhio e croce questi prodotti sono veramente buoni. Molti degli ingredienti sono anche di origine biologica, quindi un ulteriore punto a loro favore. In più, oltre all'Inci nella sua forma classica, è sempre stampata sulla confezione una "traduzione" dell'Inci; ad esempio quindi il "cetearyl alcohol" viene riportato come "emulsionante di origine vegetale". Infine sono in tutto e per tutto cosmetici convenientissimi: gli shampoo da 250 ml costano € 1,99, le creme viso costano € 3,25 per 50 ml. Insomma, un affare! Unica pecca a mio dire è la presenza dell'alcohol in alta posizione in molti dei loro prodotti. E' una caratteristica tipica nella cosmesi tedesca, che utilizza grandi quantità di alcohol come conservante piuttosto che optare per qualche goccia di conservanti come il benzyl alcohol. L'effetto è che nel lungo periodo grandi quantità di alcohol possono seccare la pelle. A breve comunque pubblicherò un post sui prodotti Alterra, con tanto di Inci e mio parere d'uso.
In Germania è ovviamente molto più semplice trovare prodotti che in Italia siamo costretti ad ordinare via Internet. Mi riferisco alle varie grandi marche naturali, come Dr.Hauschka, Logona, Lavera, Weleda, Sante Naturkosmetik, Neobio... Alcuni si possono trovare addirittura al supermercato o nei negozi come Rossmann, altrimenti esistono negozi più specifici che vendono solo cosmetici naturali (uno abbastanza conosciuto è "Logona and Friends") o nei negozietti biologici.

Credo di aver detto tutto quello che mi è saltato all'occhio. Dalla mia esperienza in Germania ho capito che i tedeschi non sono necessariamente migliori di noi come persone. La grande differenza deriva dal fatto che lo Stato mette a disposizione misure che in qualche modo obbligano o spingono la popolazione a comportarsi in maniera quanto più eco-compatibile possibile.

giovedì 26 aprile 2012

Sorpresa....

Forse negli ultimi tempi avrete notato una certa latitanza da parte nostra.
Oltre ai normali impegni della quotidianità, la ragione principale della mia (di Lucia) assenza, è stata la preparazione della tesi!!
Ebbene sì, mi sono laureata!! Precisamente in Mediazione Linguistica e Culturale con curriculum "Attività internazionali e multiculturali"... Suona bene, dai!

E visto che le sorprese non arrivano mai da sole, la seconda è che.... vado in Germania per un po'!
Andrò a vivere in una famiglia come ragazza alla pari per due mesi e mi occuperò di una biondissima bambina tedesca, sperando una volta per tutte di "perfezionare" (= imparare) il mio tedesco macchinoso.

Mi auguro da sola... viel Erfolg!

mercoledì 14 marzo 2012

Presa Diretta - Fukushima Italia

Partendo dalla tragedia di Fukushima, questa puntata di presa diretta tratta il tema delle energie rinnovabili, sulla situazione italiana e sulla nostra mancanza di un piano nazionale per l'energia.

Cliccate su questo link per guardare questa puntata estremamente interessante, buona visione...

martedì 6 marzo 2012

Biglietto di auguri in stoffa

...La mamma è sempre la mamma!

Per non cadere troppo nel melenso, ammetto che a volte vorrei strangolarla! :P
Però quando si tratta di dedicarle qualcosa di speciale, cerco sempre di farlo al meglio. Ok, fine parte sdolcinata!

Quest'anno per il suo compleanno ho preparato un bigliettino d'auguri fatto da me, utilizzando stoffe, filo, carta e cartoncino. L'idea mi gironzolava già per la testa da un po', ma si è concretizzata sfogliando le pagine di un libro molto carino, ovvero "Cucito Creativo" di Poppy Treffry. La cosa più bella di questo libro è che incita a fare di testa propria, a sbagliare, a essere imperfetti. Tutto pane per i miei denti!! :D

Realizzarlo è semplice e veloce. Ho cucito insieme due stoffe in modo non troppo preciso e le ho ricamate a macchina, inserendo così la scritta e applicando il cuore. Da notare che sto sperimentare il ricamo a mano libera con la mia bellissima Singer da quattro soldi e devo dire che dà le sue soddisfazioni! Ovviamente sono molto approssimativa e imbranata, quindi i risultati sono lontati dall'essere perfetti, ma a me va benissimo così! Ho quindi creato un rettangolo di stoffa di circa 27 cm x 21 cm. Con questo ho ricoperto un cartoncino un po' più piccolo e ho cucito lungo i bordi per fissare la stoffa al cartoncino.
Successivamente ho cucito un altro cartoncino all'interno del bigliettino per coprire i margini del rettangolo di stoffa che altrimenti si sarebbero sfilacciati e che non erano di certo carini alla vista.
Infine ho incollato un pezzo di carta da pacchi precedentemente bruciacchiata in più punti e stropicciata.
Ho piegato il bigliettino in due e il gioco è fatto...

Ovviamente alla mamma sono piaciuti di più tutti gli altri regali, ma il mio bigliettino d'auguri ha fatto la sua bella figura!

mercoledì 15 febbraio 2012

Organizer portautensili cucito

In questo post vi mostro qual è stata la mia prima creazione con la macchina da cucire. Ho aspettato tanto a postarla perchè non mi decidevo a fissarla al muro, quindi nel frattempo sono passati dei mesi...
E' un progetto davvero base, ma ricordo che per realizzare queste semplici bustine avevo impiegato ore e ore, fatica e concentrazione! Però tutto sommato per essere il mio primo tentativo mi sento soddisfatta!

Carino il mio angolo del cucito, eh?! In effetti avevo pensato di sfruttare questo organizer proprio per riporre i vari piccoli oggetti e utensili di cui si ha sempre bisogno quando si cuce: gessetto, spolette, spilli, metro, taglierino...

Ovviamente il progetto non poteva essere mio, l'ho scopiazzato allegramente da un blog in inglese e lo potete visualizzare qui. Credo che chi l'ha realizzato abbia utilizzato un tessuto più spesso o comunque rinforzato, perchè i sacchettini restano molto più rigidi dei miei, quindi se qualcuno volesse replicarlo, faccia attenzione al materiale che usa.

venerdì 10 febbraio 2012

"Che tempo che farà" con Luca Mercalli

Oggi ho partecipato a un incontro presso la mia Università, la Statale di Milano, organizzato dagli studenti stessi e riguardante il futuro della Terra.
Oltre ai docenti presenti (Claudio Smiraglia, professore di Geografia fisica e Geomorfologia; Gabriele Caiati, professore di Economia ambientale; Claudia Sorlini, professoressa di Microbiologia agraria), lo "special guest" :) del dibattito è stato Luca Mercalli, meteorologo e climatologo, già noto ai più per le sue apparizioni settimanali alla trasmissione "Che tempo che fa" e per i suoi articoli su vari giornali e quotidiani, tra cui La Stampa.
In questo post farò un sunto di quanto è emerso di significativo nell'incontro.

Mercalli inizia il dibattito partendo dal suo ultimo libro pubblicato, "Prepariamoci". Non è un semplice vademecum contenente dogmi e regole a cui attenersi rigidamente e ciecamente, spiega l'autore, perchè di libri così ne esistono già a bizzeffe. Non si sarebbe mai sognato di scrivere un libro del genere, se non avesse prima provato a realizzare lui stesso le soluzioni ai problemi di cui parliamo oggigiorno. Nel libro infatti dimostra che tutti gli avvenimenti che ci circondano hanno un comune denominatore e le stesse matrici, e solo dopo che il lettore ha capito il meccanismo, l'autore racconta le sue scelte eco-compatibili.

Partendo da una parola molto in voga negli ultimi tempi, la "crescita economica", divinità venerata da economisti, industriali e politici, Mercalli rivolge al professor Caiati delle domande che forse già molti di noi si pongono da un po': perchè l'economia continua a negare che il mondo è fisicamente finito? Perchè non ammette che esso non può continuare a essere sfruttato nei modi che conosciamo con il mero scopo della crescita? Perchè l'economia continua a perseguire la crescita e non ammette che quest'ultima non può essere infinita?

La risposta del docente è talmente deprimente da far pensare che l'homo sapiens sapiens forse non meriti del tutto questo epiteto: gli economisti hanno ignorato la limitatezza delle risorse terrestri fino agli anni '80 perchè la maggior parte dei beni ambientali, non passando per il mercato, sono considerati senza valore, invisibili, di fatto inutili. Un pensiero così banale e avventato da far gelare il sangue nelle vene se si pensa all'influenza che l'economia e gli economisti hanno sulle scelte politiche dei Paesi.
E' ovvio infatti che senza beni e risorse ambientali non può esserci vita.
La crescita, afferma Caiati, è ancora possibile, a patto che venga cambiato il nostro sistema di crescita e di vita. In pratica, l'economia deve smaterializzarsi, deve quindi tutelare e proteggere l'ambiente.
Infine, non meno scontato, questo cambiamento bisogna volerlo. Il passaggio da un tipo autodistruttivo di crescita ad uno sano richiede grandi costi adesso, ma provocherebbe un guadagno enorme in termini di ambiente. Siccome però la maggior parte di noi sembra non voler rinunciare a nulla adesso per guadagnare in futuro, ecco che allora questo passaggio non avviene mai. Siamo di fatto una razza con poca memoria storica e che vive nel contingente, come afferma il professor Smiraglia.

Mercalli sottoscrive in toto e afferma che a partire dalla Rivoluzione industriale ci siamo ritrovati a essere prigionieri del dogma della crescita, tanto che al giorno d'oggi sembra più difficile cambiare questa legge piuttosto che quelle fisiche e della natura, che sono nate prima di noi e che di certo non risparmiano niente e nessuno.
Senza contare poi che la crescita di cui parlano i nostri politici è una crescita che riguarda solo noi, già benestanti e privilegiati e che corrispondiamo a 1/3 di tutta la popolazione mondiale.
Siamo persuasi che il fine dell'uomo sia il lavoro e siamo schiavi della competitività. Siamo sicuri che all'aumentare del nostro reddito, aumenti anche il nostro livello di soddisfazione, la nostra felicità?



Un manager e intellettuale italiano di grande successo che aveva già riflettutto su tutto ciò negli anni '70, con un incredibile anticipo, fu Aurelio Peccei (1908-1984).
Peccei considera la storia dell'uomo. Centinaia di migliaia di anni caratterizzati da nomadismo, caccia e raccolta, 10.000 anni di agricoltura, l'economia fino all'800 si è sempre evoluta in modo piuttosto lento. Il '900, e in particolar modo la seconda metà in cui si trova a riflettere Peccei, sono invece contraddistinte da una esplosione della crescita demografica e da una crescita economica basata sullo sfruttamento di risorse esauribili. Questo è asimmetrico rispetto alla nostra storia, non può che trattarsi di un periodo molto breve perchè nel 21° secolo i limiti fisici metteranno dei freni a questo sistema. A conti fatti, la scarsità delle risorse sarà il vero grande buco nero che minaccerà l'umanità nel giro di qualche decennio.
Questa tesi logica fu ben accolta negli anni '70, soprattutto perchè la crisi petrolifera del 1973 aveva costretto a ridurre i consumi e portato a una battuta d'arresto dello sfruttamento selvaggio del petrolio.
Tutto cambiò qualche anno più tardi, quando l'Arabia Saudita immise sul mercato le sue smisurate quantità di petrolio. Si diffuse un atteggiamento di fiducia nelle riserve disponibili di petrolio e nelle scoperte scientifiche, che a tempo debito avrebbero fornito la soluzione per sopravvivere in un futuro lontano privo del prezioso oro nero. Le avanguardistiche ricerche di Peccei furono quindi offuscate e caddero nel dimenticatoio. Fu così che gli umani persero altri 10 anni utili per poter arrivare un po' più preparati a questo momento drammatico.

Attualmente stiamo utilizzando il 135% delle risorse della Terra, viviamo a credito togliendo risorse alle generazioni future. Il nostro sfruttamento è equivalente a quello di una Terra + un altro terzo di Terra!
Stiamo vivendo oltre i nostri limiti e mezzi, ma non mostriamo molta fretta di voler cambiare le cose. Il problema, secondo il professor Smiraglia, è di tipo antropologico: non vogliamo sentirci dire che tra non molto tempo dovremo far fronte a un problema enorme.

Che cosa fare per sciogliere questo nodo psicologico? Dobbiamo riuscire ad aumentare la sensibilità ambientale che è quel fattore che determina la domanda di qualità ambientale. Una maggiore e diffusa sensibilità ambientale, da un lato, esercita una pressione politica, necessaria affinchè vengano prese decisioni politiche efficaci dal punto di vista ambientale, dall'altro spinge le imprese ad optare per soluzioni eco-compatibili.

Concludendo, Mercalli spiega quali punti secondo il suo parere possono portare a un nuovo metodo non basato sulla crescita fine a se stessa:
  • una popolazione stabilizzata attraverso metodi culturali e non coercitivi (un esempio che funzionò per lungo tempo fu quello della popolazione alpina dei Walser, che nel passato ritardavano di proposito l'età del matrimonio per diminuire il numero di figli per coppia);
  • l'abbattimento del superfluo e del consumo smodato nei paesi ricchi;
  • l'introduzione della tecnologia più avanzata nei paesi in via di sviluppo e in quelli emergenti, per non costringerli a ricalcare le orme della rivoluzione industriale europea con tutti gli errori del caso e a condannarli ad essere costantemente in una condizione di arretratezza;
  • lo sforzo da parte dei paesi emergenti a non imitare i cattivi modelli provenienti dal mondo ricco (ad esempio la cementificazione selvaggia).

Perchè tutto possa cambiare ci vuole conoscenza, impegno di ogni singolo abitante e impegno politico. Dobbiamo capire che i vincoli fisici "sono lì che ci guardano, sono enormi e se ne fregano delle nostre disquisizioni socio-politiche. Serve fantasia, un po' di utopia e urgenza".

giovedì 9 febbraio 2012

Sapone cannella e agrumi

In ritardo, vi mostro uno dei saponi che ho regalato questo Natale. Ho cercato di dargli una profumazione particolarmente invernale e natalizia, per quanto riguarda il colore invece c'è ancora da lavorarci su...

INGREDIENTI

250 g olio di oliva (50%)
100 g olio di cocco (20%)
100 g burro di karitè (20%)
50 g olio di mandorle dolci (10%)

65,8 g soda caustica (sconto 8%)

163 g decotto di tarassaco

10 ml mix di oli essenziali (cannella, mandarino, limone) (mescoltati in un cucchiaio di farina)

Stagionatura: almeno un mese e mezzo

ATTENZIONE: per chi passasse di qui per caso, bisogna sapere che fare il sapone è pericoloso se non si studiano con attenzione le procedure da seguire. Quindi leggete e rispettate alla lettera le norme di sicurezza descritte chiaramente qui.


Come sempre, ho utilizzato il metodo a freddo per preparare questo sapone, ovvero quello che spiego in questo post.

Ho utilizzato un olio di oliva con un'alta percentuale di grassi saturi (era di circa il 15%). E' un dato che potete leggere sull'etichetta di ogni olio che comprate. Più è alta questa percentuale, più il sapone risulterà duro a stagionatura terminata.

L'olio di oliva e l'olio di mandorle rendono il sapone particolarmente delicato, mentre ho scelto cocco e karitè perchè permettono di avere un sapone che fa una schiuma bella e abbondante. Il mix di questi oli lo rende un sapone sgrassante al punto giusto, ma anche non eccessivamente aggressivo, perciò lo trovo adatto sia per la pulizia delle mani e del corpo, sia come sapone per il viso, in particolar modo per i giorni in cui la pelle è più grassa.

Ho sostituito l'acqua distillata che si usa normalmente per preparare la soluzione caustica con un decotto di tarassaco. L'ho fatto bollire a lungo di modo che il decotto divenisse più scuro possibile. In effetti il decotto inizialmente era di un bel marrone scuro, ma poi non c'è stato verso: appena a contatto con la soda, e poi con gli oli, è diventato sempre più chiaro, fino a diventare di questo giallino una volta terminata la stagionatura. La prossima volta utilizzerò nuovamente il decotto, ma al nastro aggiungerò anche un po' di tarassaco tritato finemente o di cacao in polvere. Staremo a vedere... :)

Per quanto riguarda gli oli essenziali, ho scelto degli agrumi (anche se avrei preferito ci fosse anche l'arancio, ma lo avevo finito!) e la cannella, perchè si addicevano all'inverno. Li ho mischiati con della farina e li ho aggiunti al nastro.
Devo dire che la profumazione, a differenza del colore, si sente molto bene ancora adesso a distanza di mesi, soprattutto la cannella. Credo sia dovuto al fatto che sono stati mischiati con la farina e quindi si siano fissati meglio nel sapone. Inoltre la cannella è una nota di base, ovvero di quelle meno volatili e più persistenti.

lunedì 6 febbraio 2012

Into the wild


Titolo: Into the wild - Nelle terre selvagge

Cast: Emile Hirsch, William Hurt, Marcia Gay, Jena Malone, Hal Hoolbrook

Regia: Seann Penn

Durata: 140 min.

Anno: 2007

Genere: Avventura

Trama: Appena laureato e con un brillante futuro davanti, il giovane Christopher McCandless decide di rinunciare alla sua vita privilegiata per partire all'avventura. Regala tutti i sui risparmi a un ente benefico e parte in autostop verso l'Alaska in cerca di un esistenza a contatto con la natura selvaggia.

Parere personale: Voglia di scappare da tutto e da tutti, sentire il contatto con la natura , sempre più lontano dalle cose materiali e sempre più vicini a se stessi. Un concentrato di sensazioni e emozioni accompagnati da una colonna sonora meravigliosa e da una scenografia poetica dedicata alla natura. Un trionfo di avventura e angoscia, un film tratto da una storia vera sicuramente da avere nella propria collezione.

Citazione: C'è un piacere nei boschi senza sentieri,
C'è un'estasi sulla spiaggia desolata,
C'è vita, laddove nessuno s'intromette,
Accanto al mar profondo, e alla musica del suo sciabordare:
Non è ch'io ami di meno l'uomo, ma la Natura di più...


Consigliato: Assolutamente sì

Voto: 8

Trailer

mercoledì 1 febbraio 2012

Fuoco e fumo

-Articolo e foto di Marco Spigolon-






















Foto del fumo:

http://www.flickr.com/photos/ilgitano/sets/72157628970142325/show/

Foto del fuoco:

http://www.flickr.com/photos/ilgitano/sets/72157628970150785/show/

Come si fotografa il fumo:

Per fotografare ho allestito un piccolo set come da foto:

















Per fotografare il fumo come prima cosa bisogna far le foto al buio, l'unica fonte di illuminazione deve provenire dal flash sulla sinistra che è comandato a distanza dalla reflex...attaccato al flash c'è un tubo fatto di carta (sarebbe meglio di cartone ma non avevo niente in casa adatto allo scopo) per concentrare al massimo il lampo del flash su un punto ben circoscritto ed evitare che
la luce illumini anche l'ambiente circostante... è una sorta di faretto spot artigianale.
Sulla destra esattamente sul lato opposto rispetto al flash c'è il solito tagliere da cucina ricoperto di carta stagnola... tramite la carta stagnola, ho creato un pannello riflettente molto alla buona artigianale il cui scopo è quello di riflettere la luce del flash e diffondere la luce sul fumo dell'incenso.
Come sfondo ho usato un semplice telo nero che avevo in casa...
Come profondità di campo il diaframma va tenuto su valori medi intorno a f8-f10.
La velocità di scatto non ha importanza perché l'azione viene "congelata" dal flash.

Il tubo di carta/cartone è l'elemento più importante è infatti questo sottile pezzo di cartone che determinerà la buona riuscita delle foto.

Come si può ben vedere questa foto sottostante è stata scattata senza il tubo... il lampo del flash ha illuminato tutto l'ambiente a 180 gradi compreso chiaramente il telo nero e il fumo si intravede appena..si può ben vedere come la luce arrivi dal flash esterno sulla sinistra osservando l'ombra del portaincenso che è appunto sulla destra.
























Questa invece è una foto scattata con il tubo.... la luce è concentrata solo in un aerea ristretta e lo sfondo è completamente nero... in pratica solo il fumo e la parte superiore del portaincenso sono illuminati.

Fifa 12

Titolo: Fifa 12

Genere: Sportivo

Piattaforma: Ps3, Xbox360

Sviluppatore: Ea Canada

Lingua: Italiano

Giocatori: 1 -22 Online

Pro
:
- Motore fisico eccezzionale
- Multiplayer convincente
- Fase difensiva migliorata
- Longevo

Contro
:
- Replay poco fluidi
- Manca la Champions e non solo

Recensione
: Molto migliorato rispetto alla versione precedente, Fifa 12 rimane il titolo che più si avvicina al gioco del calcio. A differenza della concorrenza i giocatori sono finalmente liberi dai soliti binari a cui ci eravamo abituati e la libertà di movimenti dei calciatori è davvero eccezionale. Il nuovo sistema difensivo è sicuramente una brutta gatta da pelare appena si inizia a giocare ma con un po' di pratica vedremo progressivamente premiati i nostri sforzi e fermare Messi lanciato in corsa sarà ora molto più appagante che in precedenza. Insomma un bel passo avanti per la Ea che conferma e rafforza il proprio primato nel campo della simulazione calcistica.

Consigliato: A tutti gli amanti del calcio
Valutazione:

GRAFICA: 9
SONORO: 9
GIOCABILITA': 9
LONGEVITA': 9

VALUTAZIONE GLOBALE: 9


Trailer


lunedì 30 gennaio 2012

Biofficina Toscana - Fluido idratante corpo al miele

Ho appena finito una confezione di questo fluido e già non vedo l'ora di comprarne un'altra.
In questo post racconto perchè questo prodotto è ufficialmente al vertice della classifica dei my favourites.

Innanzitutto, l'INCI:

aqua (solvente)

ethylhexyl stearate (emolliente)

glycerin (denaturante / umettante / solvente)

mel * (emolliente / umettante / additivo biologico)

cetearyl alcohol (emolliente / emulsionante / stabilizzante emulsioni / opacizzante / viscosizzante)

glyceryl stearate (emolliente / emulsionante)

oryza sativa bran oil (emolliente)

vitis vinifera seed oil * (emolliente / condizionante cutaneo)

olea europaea oil * (emolliente / solvente / vegetale)

achillea millefolium extract * (vegetale)

echinacea angustifolia extract * (vegetale)

hedera helix extract * (vegetale)

juniperus communis extract * (vegetale)

hydrolyzed grape fruit skin *

equisetum arvense extract (vegetale)

sodium lauroyl glutamate (antistatico / tensioattivo)

stearic acid (emulsionante / stabilizzante emulsioni)

xanthan gum (legante / stabilizzante emulsioni / viscosizzante)

sodium dehydroacetate (preservante)

tocopherol (antiossidante)

parfum

jasminum officinale oil (vegetale)

lecithin (antistatico / emolliente / emulsionante)

sodium benzoate (preservante)

amyl cinnamal (allergene del profumo)

linalool (allergene del profumo)

benzyl alcohol (conservante / solvente / allergene del profumo)

butylphenyl methylpropional (allergene del profumo)

terpineol (denaturante / solvente)

ascorbyl palmitate (antiossidante / coprente)

methyl eugenol (coprente)

eugenol (denaturante / allergene del profumo)

citric acid (agente tampone / sequestrante)

potassium sorbate (conservante)

* da agricoltura biologica

Descrizione dal sito:
Una ricca miscela di miele, pregiati oli biologici di oliva e di vinaccioli ed olio di riso nutrono la pelle, ne migliorano l'elasticità lasciandola più compatta e vellutata. Estratti vegetali dalle proprietà rassodanti (achillea, equiseto, echinacea, edera, ginepro) uniti ad Uviox® completano l'azione tonificante ed antiossidante di questo fluido che è indicato anche dopo l'esposizione al sole. ll gradevole profumo di gelsomino, dalle molteplici virtù aromaterapiche, sviluppa una positiva influenza sulla sfera emozionale.
Al profumo di gelsomino (da oli essenziali ed essenza natural-simile certificata Icea).

260 ml, €16,60


Ho davvero adorato questa crema. Finalmente una crema completa e che fa veramente quello che dice! E' riuscita contemporaneamente a idratare la pelle, elasticizzarla e tonificarla, infine a renderla morbida e nutrita per ore. Non è di difficile spalmabilità, non lascia la scia bianca (spesso presente nei cosmetici naturali e ecobio) e non mi ha fatto sentire appiccicosa. Sicuramente non è a buon mercato, ma il gioco vale la candela.
Infine, ha un profumo di gelsomino molto delicato e abbastanza persistente. Se è vero che in quanto a profumazioni ognuno ha i propri gusti, mi sento comunque di consigliare questa crema perchè la profumazione è davvero tenue, anche se a un primo momento può non sembrare così.

Ho cercato di capire un po' il perchè della sua efficacia e sono andata a leggermi che cosa si dice sui principali ingredienti che la compongono (i primi, fondamentalmente).
Ulteriore valore del fluido è dato poi dal fatto che ben 8 ingredienti derivano da agricoltura biologica, quindi per la loro coltivazione non vi è stato un uso sconsiderato del terreno. Un punto in più al prodotto e ai produttori ;)
A fondo pagina lascio i link delle mie fonti (I love L'angolo di Lola!)

L'ethylhexyl stearate (o altrimenti detto octyl stearate) è un olio di sintesi completamente verde, cioè che deriva dalla lavorazione di altri oli vegetali. Come alcuni suoi simili, ha un basso livello inquinante sia nella lavorazione, sia nello smaltimento.
E' ottimo per dare alla crema un effetto setoso, è emolliente e idratante.

La glicerina (o glicerolo), unitamente all'acqua, è un usatissimo idratante e umettante.

Il miele è un idratante e rende la pelle morbida.

Il cetearyl alcohol è un emulsionante di origine vegetale. Serve per asciugare l'effetto unto dato dai grassi presenti in una crema.

Oryza sativa bran oil è l'olio di crusca di riso, antiossidante e elasticizzante.
Vitis vinifera seed oil è l'olio di semi di vite rossa, conosciuto principalmente per essere un forte antiossidante e un emolliente.
Olea europaea oil è il comune olio di oliva, ricco di vitamina A ed E, è un altro antiossidante. E' anche utile contro gli eritemi, le scottature e gli arrossamenti della pelle.

Achillea millefolium extract è l'estratto dei fiori dell'Achillea e anche questo ha potere antiossidante.
Echinacea angustifolia extract è l'estratto di Echinacea ha una marea di proprietà utili: è elasticizzante, rassodante, antietà, lenitivo contro arrossamenti, irritazioni, scottature e ferite.


FONTI
http://lola.mondoweb.net/viewtopic.php?f=17&t=26719 ethylhexyl stearate
http://lola.mondoweb.net/viewtopic.php?f=17&t=1142 glicerina
http://www.dadalindo.it/prodotto-143274/Cetearyl-Alcohol--Alcool-Cetilstearilico-TA-1618.aspx cetearyl alcohol
http://forum.saicosatispalmi.org/viewtopic.php?t=12417&postdays=0&postorder=asc&highlight=biofficina&start=0 recensione d'utilizzo su saicosatispalmi forum
http://erbacosmetica.wordpress.com/2011/06/23/achillea-millefolium-extract/ achillea millefolium extract

Ti potrebbero anche interessare

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...