venerdì 28 settembre 2012

Borsa della spesa

Avverto subito chiunque legga e fosse interessato a replicarla che questo è uno pseudo-tutorial, perchè mi sono resa conto troppo tardi che le foto scattate non sono sufficienti e sufficientemente chiare per spiegare i passaggi. Va da sè però che è una borsa super facile da cucire (ci sono riuscita io!) e che il procedimento è il solito che si fa per qualsiasi borsetta/bustina con manici.

OCCORRENTE
  • 50 quadrati di stoffa della misura di 10x10 cm
  • 2 strisce di stoffa per i manici della misura di 15x55 cm
  • stoffa per fodera
  • (forbici, fili, spilli, macchina da cucire)
PROCEDIMENTO
  1. Aiutandomi con gli spilli, ho unito i vari quadrati creando in totale 10 strisce da 5 quadrati ciascuno e successivamente li ho cuciti.
  2. Ho infine cucito insieme 5 strisce per lato, ottenendo quindi due quadrati di stoffa della misura circa di 45x45 cm.
    NB: Fate attenzione quando tagliate ed assemblate i quadrati; dovete fare in modo che non combacino mai due o più quadrati con lo stesso colore.
  3. Per realizzare i manici, ho piegato per la lunga ogni striscia su se stessa ed ho tracciato una linea guida. Le ho fermate con degli spilli ed ho cucito lungo la linea.Infine ho rivoltato i manici sul diritto. Fatti!
  4. Ho ripreso il mio quadratone da 45x45 cm e l'ho utilizzato come cartamodello per tagliare la fodera della borsa. Ho quindi tagliato due quadratoni di stoffa blu di circa 47x47 cm per la fodera.
  5. Ho assemblato le varie parti nel seguente ordine: fodera, manici, parte esterna, diritto su diritto. Forse si capisce di più guardando lo schemino idiota qui sotto...
  6. Ho ripetuto la stessa operazione con l'altro lato della borsa: fodera + manici + parte esterna, diritto su diritto.
  7. Ci siamo quasi. Ho steso la borsa quasi assemblata, in modo che i due quadrati della fodera si trovassero uno sopra l'altro e le due parti esterne pure, diritto su diritto. Ho puntato qualche spillo qua e là in modo che la stoffa stesse ferma e ho cucito un rettangolo lungo quasi tutto il perimetro della bosa, mantenendomi a 0,5-1 cm dal bordo. In questo passaggio bisogna fare attenzione ai manici che non devono essere inclusi nella cucitura. Non ho completato l'intero rettangolo, ho lasciato un parte non cucita nella fodera; questo serve per rigirare il lavoro sul diritto. La foto che segue comunque vale più di mille spiegazioni...
  8. Ultimo passaggio. Ho girato il lavoro sul diritto attraverso il buco nella fodera. Ho spinto bene gli angoli della borsa con un ferro da maglia. Ho chiudo il buco nella fodera con del filo blu in tinta con la fodera, in modo che si vedesse il meno possibile. Et voilat! Fatta! 
Bellina, no? :) Con questa borsa ho voluto riutilizzare del materiale che altrimenti sarebbe finito nella spazzatura, ovvero dei vecchi pantaloni di mio padre; cerco di portarla sempre con me, per evitare ogni volta di dover acquistare una borsa della spesa: riutilizzo, risparmio e consumo meno risorse.

domenica 23 settembre 2012

Nintendo 3ds

Dopo aver comprato il Nintendo 3ds e averlo usato per alcuni mesi ecco le mie impressioni sull'ultima consolle portatile della casa nipponica.















Esteticamente il 3ds mantiene lo stesso design del modello precedente con uno schermo superiore da 800×240 pixel, uno inferiore naturalmente touch da 320×240 pixel, un peso di 320 grammi e uno spessore di circa 2,1 cm. E' dotata di una telecamera sulla parte interna ( composta però da due obbiettivi per scattare foto in 3D) e da due sulla parte esterna sempre per favorire lo scatto in tre dimensioni.

Le cartucce di gioco sono identiche a quelle per il ds e grazie alla retrocompatibilità sarà possibile utilizzare le nostre vecchie cartucce anche nel nuovo sistema, naturalmente le cartucce del 3ds non funzionano invece con il ds normale.
Oltre al classico microfono possiamo trovare lo stick analogico posizionato alla sinistra dello schermo inferiore, il digital pad (frecce direzionali) , l'accelerometro e lo giroscopio, questi ultimi due naturalmente situati al'interno.

Giocare con l'effetto 3d è abbastanza piacevole, dico abbastanza perchè purtroppo il campo visivo è un po' limitato e basta girare leggermente la consolle e quindi non essere posizionato perfettamente di fronti agli schermi per avere un fastidioso effetto di sdoppiamento delle immagini.

Naturalmente è possibile anche regolare il livello di profondità dell'effetto 3d fino ad annullarlo completamente, io personalmente consiglio di usarlo solo quando necessario e per sessioni di gioco non prolungatissime giusto per non stressare troppo gli occhi.

Una volta impugnato il 3ds non da particolari problemi durante il gaming anche se dopo un'oretta o in giochi particiolarmente frenetici iniziano a sentirsi un po' di dolorini alle mani ( non è certo ergonomico come un pad) e purtroppo manca il secondo stick analogico che personalmente avrei preferito.


Nel complesso penso che questa consolle sia comunque un acquisto obbligato per tutti i videogiocatori incalliti come me, nella speranza che il parco giochi si amplii con titoli di spessore (d'altronde il successo di una consolle è legata ai giochi) vi rimando alla recensione di due must come Zelda e Mario a presto su queste pagine ;)

Votazione globale: 8



mercoledì 19 settembre 2012

Educazione siberiana

Titolo: Educazione siberiana

Autore: Lilin Nicolai

Trama: Cosa significa nascere, crescere, diventare adulti in una terra di nessuno, in un posto che pare fuori dal mondo? Pochi forse hanno sentito nominare la Transnistria, regione dell'ex Urss autoproclamatasi indipendente nel 1990 ma non riconosciuta da nessuno Stato. In Transnistria, ai tempi di questa storia, la criminalità era talmente diffusa che un anno di servizio in polizia ne valeva cinque, proprio come in guerra. Nel quartiere Fiume Basso si viveva seguendo la tradizione siberiana e i ragazzi si facevano le ossa scontrandosi con gli "sbirri" o i minorenni delle altre bande. Lanciando molotov contro il distretto di polizia, magari: "Quando le vedevo attraversare il muro e sentivo le piccole esplosioni seguite dalle grida degli sbirri e dai primi segni di fumo nero che come fantastici draghi si alzavano in aria, mi veniva da piangere tanto ero felice". La scuola della strada voleva che presto dal coltello si passasse alla pistola. "Eravamo abituati a parlare di galera come altri ragazzini parlano del servizio militare o di cosa faranno da grandi". Ma l'apprendistato del male e del bene, per la comunità siberiana, è complesso, perché si tratta d'imparare a essere un ossimoro, cioè un "criminale onesto". Con uno stile intenso ed espressivo, anche in virtù di una buona ma non perfetta padronanza dell'italiano, a tratti spiazzante, con una sua dimensione etica, oppure decisamente comico, Nicolai Lilin racconta un mondo incredibile, tragico, dove la ferocia e l'altruismo convivono con naturalezza.

Parere personale: Libro interessante e ben riuscito per essere il primo di questo autore che ci vuole mostrare con gli occhi di un bambino, un mondo totalmente differente dal nostro, un mondo intriso di violenza, un mondo dove noi probabilmente non saremmo mai riusciti a sopravvivere per più di un giorno.
L'educazione ricevuta dal piccolo Nicolai sembra troppo assurda per essere vera, talmente inverosimile da sembrare inventata. Ma purtroppo la vicenda è realmente accaduta (stando a varie testimonianze) e Nicolai è bravo nel raccontarcela con estrema naturalezza.

Citazione: "
dopo tanti pensieri e discussioni con me stesso sono arrivato alla conclusione che non si risolve niente con il coltello e le botte. così sono passato alla pistola”

Consigliato: Sì

Voto: 7,5




lunedì 17 settembre 2012

Germania: qualche esempio da seguire


Eccomi! Sono di nuovo in Italia!


I due mesi passati in Germania non sono stati niente male, anche se adattarsi alla vita in un altro Paese non è mai del tutto semplice... La Germania è sicuramente il Paese europeo che dà il buon esempio in molti ambiti, anche se questo non vuol dire che non abbiano difetti. Ne avrei da parlare per ore, ma in questo post non ho intenzione di dilungarmi in merito, voglio piuttosto concentrarmi su alcuni "punti a loro favore" che non ho potuto che apprezzare infinitamente e che sono in qualche modo pertinenti con i temi di questo blog.

Andiamo per punti...

  • Trasporti
In Germania si fa largo uso della bicicletta, o almeno, per quanto ho potuto constatare io, se ne fa molto più che a Milano e provincia. La bicicletta è un mezzo di trasporto considerato quasi al pari di un'automobile ed i ciclisti hanno sempre a loro disposizione una corsia apposita, segnalata, che può trovarsi o sul marciapiede o sul lato della carreggiata. Le corsie per i ciclisti non devono essere invase dalle auto o dai pedoni, proprio per facilitare il trasporto su bici. Ovviamente, da bravi tedeschi, tutti rispettano questa regola, perciò muoversi in bicicletta in Germania è pratico e sicuro, di certo non è un'esperienza traumatica come può essere invece in qualsiasi grande o piccola città italiana.
Non è quindi difficile vedere studenti, mamme con bambini, businessmen o impiegati che si spostano da un posto all'altro usando la bicicletta al posto dell'auto. Moltissimi utilizzano addirittura delle biciclette alle quali viene attaccato un carrellino, che serve per trasportare oggetti ingombranti, come la spesa, le bottiglie d'acqua, merce in scatola. Che invidia!
Non mi sono stupita quindi di aver riscontrato che le città sono complessivamente meno caotiche rispetto a quelle italiane.

Un altro punto a loro favore riguarda i mezzi pubblici. Come era prevedibile, i mezzi pubblici sono efficienti, puliti, puntuali, regolari, controllati, sicuri, capillari, aggiornati (sul sito delle ferrovie tedesche, sono sempre segnalati i ritardi dei treni, il motivo e il mezzo sostitutivo messo a disposizione!), integrati (un unico biglietto per il bus nell'hinterland può valere anche per le ferrovie regionali o per la metropolitana cittadina ecc...). Ma ciò che ovviamente salta all'occhio anche in questo caso è l'uso: i mezzi pubblici sono praticamente popolati da ogni strato della popolazione e in qualsiasi orario. Negli orari notturni ad esempio sui treni regionali erano sempre presenti dei controllori/addetti alla sicurezza (io li ho interpretati così!) che in qualche modo garantivano che tutto filasse liscio. Ovviamente all'una di notte anche lì si trovava spesso l'ubriaco di turno che sbraitava frasi senza senso sbiascicando, ma questo credo accada un po' ovunque nel mondo! La cosa importante è che non era solo quello il genere di persone che si poteva incontrare. I mezzi pubblici rappresentano quindi la seconda possibilità che le persone hanno per muoversi in modo efficiente senza dover ricorrere alla macchina.

Un'altra grandissima FIGATA PAZZESCA è la Mitfahrgelegenheit, che si può tradurre più o meno con "l'opportunità di viaggiare insieme". Il sito su cui appoggiarsi per viaggiare con la Mitfahrgelegenheit è appunto www.mitfahrgelegenheit.de. Si scrive il luogo di partenza, quello di arrivo, l'orario di partenza e si trovano offerte di ogni genere per viaggiare con più persone con lo scopo di risparmiare. Si tratta fondamentalmente del cosiddetto Carpooling, con la differenza che in questo caso spesso c'è la possibilità di viaggiare anche in treno con biglietti particolari, grazie ai quali in più si viaggia, più si risparmia. Per chi fosse particolarmente diffidente, ci sono molte donne che viaggiano solo con altre donne e ciò viene specificato nell'offerta di viaggio. E' un metodo molto usato, ovviamente sulle tratte più lunghe. Io ne ho fatto uso più volte e mi sono sempre trovata splendidamente, risparmiando sempre oltre il 50%!!
Presa dall'entusiasmo per questa grandiosa scoperta, Michele ed io ci abbiamo già provato in Italia, ma ancora nulla da fare... Per ora non ha funzionato, credo che sia un'opportunità ampiamente ignorata, perciò colgo l'occasione per segnalare alcuni siti italiani per il Carpooling:
- Blablacar.it
- Carpooling.it
- Roadsharing.com

  • Ambiente e rifiuti
La città tedesche sono tutto sommato discretamente pulite. Vi è un grande rispetto per le regole, il che significa che le persone che deturpano o sporcano il territorio sono mal sopportate dalla società. Un fatto esemplare mi è successo una mattina in cui stavo portando a spasso uno dei due cani di cui mi occupavo, un dobermann di 7 mesi, che ovviamente mordicchiava, stracciava e dilaniava tutto ciò che trovava a portata di fauci. Dopo aver afferrato un pezzo di polistirolo abbandonato al bordo di un campo, lo ha ridotto in mille pezzettini, spargendolo qua e là per qualche metro. Un ciclista che passava di lì si è fermato per dirmi che avrei dovuto badare meglio al cane e che ormai il danno era fatto, che la prossima volta dovevo evitare tale scempio. Mi sono chiesta se un fatto del genere avrebbe scatenato la stessa reazione anche in Italia... Forse i tedeschi sono un po' rigidi, ma in quel momento è stato bello vedere che una persona comune si preoccupasse tanto per l'ambiente in cui vive.

Un'altra trovata geniale è il Pfand (letteralmente, "deposito", "pegno"). Il Pfand consiste nella possibilità di rendere le bottiglie di acqua, birra, oli, bibite e vino ai negozi, supermercati, discount, bar o pub che si preoccuperanno poi del riciclo delle stesse. Ovviamente, siccome i tedeschi sanno bene che nessuno fa niente per niente, hanno pensato bene di ricompensare questa azione. Ad esempio in tutti i pub una birra costa circa 2 euro; se però si riporta la bottiglia vuota al bancone vengono restituiti 1 euro o 50 centesimi. Lo stesso avviene nei supermercati, dove si introducono le bottiglie vuote in una macchina che riconosce il codice del Pfand stampato su ogni bottiglia ed emette infine uno scontrino con l'importo relativo. Questa somma viene poi restituita in contanti o scalata dal totale della spesa. Questa invenzione ha generato un fenomeno molto particolare. E' facile infatti vedere persone povere o senzatetto che raccolgono le bottiglie che trovano per strada o nei parchi per poterle restituire e guadagnare qualcosa. Alcune persone addirittura donano le proprie bottiglie ai senzatetto affinchè questi possano restituirle. E' un risvolto bizzarro, ma funziona e i tedeschi vi sono perfettamente abituati. Permette di riciclare plastica e vetro, mantiene le strade pulite e permette di aiutare per quanto possibile i meno fortunati. Diventa quindi interesse di tutti riciclare il più possibile.

Cartello trovato in un bosco, recita: "Vivere il bosco, capire la natura".
  • Cosmesi
Sono molto comuni in Germania negozi grandi quasi come supermercati che vendono prodotti per l'igiene personale e della casa. La catena di cui mi sono innamorata io è Rossmann. Oltre alle solite marche note di cosmesi, hanno alcune linee abbastanza verdi, ma la marca che mi ha stupito di più è la Alterra. Questa marca è proprietà di Rossmann, perciò si trova solo lì e, ahimè, non spediscono all'estero :( Produce creme corpo, viso e mani, struccanti, salviettine, bagnodoccia, saponette, saponi liquidi, oli da massaggio, shampoo, balsami, makeup. Non sono un'esperta di formulazioni, ma a occhio e croce questi prodotti sono veramente buoni. Molti degli ingredienti sono anche di origine biologica, quindi un ulteriore punto a loro favore. In più, oltre all'Inci nella sua forma classica, è sempre stampata sulla confezione una "traduzione" dell'Inci; ad esempio quindi il "cetearyl alcohol" viene riportato come "emulsionante di origine vegetale". Infine sono in tutto e per tutto cosmetici convenientissimi: gli shampoo da 250 ml costano € 1,99, le creme viso costano € 3,25 per 50 ml. Insomma, un affare! Unica pecca a mio dire è la presenza dell'alcohol in alta posizione in molti dei loro prodotti. E' una caratteristica tipica nella cosmesi tedesca, che utilizza grandi quantità di alcohol come conservante piuttosto che optare per qualche goccia di conservanti come il benzyl alcohol. L'effetto è che nel lungo periodo grandi quantità di alcohol possono seccare la pelle. A breve comunque pubblicherò un post sui prodotti Alterra, con tanto di Inci e mio parere d'uso.
In Germania è ovviamente molto più semplice trovare prodotti che in Italia siamo costretti ad ordinare via Internet. Mi riferisco alle varie grandi marche naturali, come Dr.Hauschka, Logona, Lavera, Weleda, Sante Naturkosmetik, Neobio... Alcuni si possono trovare addirittura al supermercato o nei negozi come Rossmann, altrimenti esistono negozi più specifici che vendono solo cosmetici naturali (uno abbastanza conosciuto è "Logona and Friends") o nei negozietti biologici.

Credo di aver detto tutto quello che mi è saltato all'occhio. Dalla mia esperienza in Germania ho capito che i tedeschi non sono necessariamente migliori di noi come persone. La grande differenza deriva dal fatto che lo Stato mette a disposizione misure che in qualche modo obbligano o spingono la popolazione a comportarsi in maniera quanto più eco-compatibile possibile.

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