Lo sapevate che in media l'aria di un abitazione è fino a 5 volte piu inquinata di quella che si respira nei grandi centri urbani....
FONTE http://www.corriere.it/notizie-ultima-ora/Scienza_e_salute/Aria-casa-volte-piu-inquinata/29-10-2010/1-A_000138506.shtml
Si avete capito bene l'aria che state respirando in questo momento mentre leggete questa mail è molto probabilmente 5 volte piu inquinana di quella che si respira in centro Milano...
Una delle forme più subdole e dannose di inquinamento è quello che ristagna tra le pareti domestiche. L'aria che respiriamo in casa, in particolare d'inverno quando i serramenti sono tenuti chiusi, è spesso più velenosa di quella che troviamo nelle vie della città. Ciò anche in considerazione del fatto che passiamo più tempo all'interno degli edifici, piuttosto che all'esterno. Inoltre il miglioramento dei sistemi di isolamento termico, messi a punto in funzione del risparmio energetico, tende a rendere le abitazioni come delle casse stagne, dove non può entrare ne uscire niente.
FONTE http://www.corriere.it/notizie-ultima-ora/Scienza_e_salute/Aria-casa-volte-piu-inquinata/29-10-2010/1-A_000138506.shtml
Si avete capito bene l'aria che state respirando in questo momento mentre leggete questa mail è molto probabilmente 5 volte piu inquinana di quella che si respira in centro Milano...
Una delle forme più subdole e dannose di inquinamento è quello che ristagna tra le pareti domestiche. L'aria che respiriamo in casa, in particolare d'inverno quando i serramenti sono tenuti chiusi, è spesso più velenosa di quella che troviamo nelle vie della città. Ciò anche in considerazione del fatto che passiamo più tempo all'interno degli edifici, piuttosto che all'esterno. Inoltre il miglioramento dei sistemi di isolamento termico, messi a punto in funzione del risparmio energetico, tende a rendere le abitazioni come delle casse stagne, dove non può entrare ne uscire niente.
Le fonti di inquinamento domestico sono molteplici, a cominciare dai fumi e dai residui gassosi incombusti delle cotture, dai solventi chimici contenuti nei prodotti per la pulizia e nelle vernici sintetiche, dalle resine contenute nei pannelli truciolari dei mobili e dei rivestimenti e in vari materiali da costruzione, dai vapori e condense umide che ristagnano sulle superfici più fredde (soprattutto in edifici imprigionati dentro gli intonaci plastici), fino ai fumi di tabacco.
I prodotti per la pulizia sono solventi che contengono composti spesso assai nocivi, i cui familiari nomi comuni (candeggina, anticalcare, trielina, ecc) nascondono la loro effettiva pericolosità. E il bianco candido dei tessuti è solo un "trucco", in quanto si risolve per lo più nell'espediente di ottenere una migliore riflessione della luce, dato che così meglio si nasconde lo sporco, comunque persistente sotto. Analogamente dicasi per gli insetticidi, che non fanno certo male solo alle zanzare, anzi, essendo le stesse più sensibili, in certi casi hanno il tempo di scappare, loro...
Arieggiare spesso gli ambienti diventa perciò una funzione vitale, in mancanza di una legislazione efficace nel controllare la fabbricazione e l'uso di materiali non naturali, ovvero, non eco-compatibili.
Ma anche le piante da interno possono assumere un ruolo significativo nella lotta all'inquinamento domestico.
Non dobbiamo dimenticare che la produzione dell'ossigeno, così come la purificazione dell'aria sull'intero pianeta, avviene quasi esclusivamente tramite le normali funzioni biologiche del mondo vegetale. Le piante infatti compiono un processo inverso rispetto a quello degli organismi appartenenti al regno animale, i cui polmoni assorbono ossigeno ed emettono anidride carbonica. Così un pianeta drasticamente impoverito di piante, consumerebbe rapidamente tutto l'ossigeno e si riempirebbe di gas tossico che sarebbe fatale alla sopravvivenza degli animali e dell'uomo.
I prodotti per la pulizia sono solventi che contengono composti spesso assai nocivi, i cui familiari nomi comuni (candeggina, anticalcare, trielina, ecc) nascondono la loro effettiva pericolosità. E il bianco candido dei tessuti è solo un "trucco", in quanto si risolve per lo più nell'espediente di ottenere una migliore riflessione della luce, dato che così meglio si nasconde lo sporco, comunque persistente sotto. Analogamente dicasi per gli insetticidi, che non fanno certo male solo alle zanzare, anzi, essendo le stesse più sensibili, in certi casi hanno il tempo di scappare, loro...
Arieggiare spesso gli ambienti diventa perciò una funzione vitale, in mancanza di una legislazione efficace nel controllare la fabbricazione e l'uso di materiali non naturali, ovvero, non eco-compatibili.
Ma anche le piante da interno possono assumere un ruolo significativo nella lotta all'inquinamento domestico.
Non dobbiamo dimenticare che la produzione dell'ossigeno, così come la purificazione dell'aria sull'intero pianeta, avviene quasi esclusivamente tramite le normali funzioni biologiche del mondo vegetale. Le piante infatti compiono un processo inverso rispetto a quello degli organismi appartenenti al regno animale, i cui polmoni assorbono ossigeno ed emettono anidride carbonica. Così un pianeta drasticamente impoverito di piante, consumerebbe rapidamente tutto l'ossigeno e si riempirebbe di gas tossico che sarebbe fatale alla sopravvivenza degli animali e dell'uomo.
Al di là dell'ossigenazione, però si è visto che le piante in misura diversa possono anche assorbire e scomporre varie sostanze nocive.
All'inizio degli anni Ottanta, durante le ricerche in previsione di una futura base lunare permanente,
la Nasa verificò la sconfortante presenza di alcune centinaia di sostanze tossiche all'interno della sua stazione orbitante Skylab.
Replicando quelle condizioni in un lungo ciclo sperimentale basato a Terra, i ricercatori dell'Ente spaziale hanno poi effettivamente riscontrato che le normali piante che usiamo per arredare i nostri interni domestici erano in grado di eliminare tutte quelle sostanze. La Nasa, anzi, in seguito costruì una cellula abitativa realistica (la cosiddetta "biocasa") caratterizzata da un limitato consumo energetico e da un estremo livello di isolamento rispetto all'atmosfera esterna, ma impiegando volutamente nella costruzione materiali affatto sintetici e dunque nocivi. Chiunque vi entrasse infatti manifestava rapidamente i tipici effetti della "sindrome da edificio malato" (in particolare, irritazioni alle mucose e difficoltà respiratorie). Tutti questi effetti cessarono completamente una volta che in quell'ambiente vi furono sistemate le piante. Anzi, a coronamento delle sperimentazioni, una persona abitò permanentemente la "biocasa" per diversi mesi senza dichiarare alcun problema.A riprova della velocità con cui a livello microbico si ricreano gli equilibri biologici della rizosfera, si è riscontrato che le piante erano di grado di cominciare a depurare un ambiente nell'arco di una giornata. Si è anche verificato che tale capacità disinquinante migliorava sensibilmente col passare del tempo. Inoltre si è visto che vi era una certa diversità nell'efficienza tra una specie e l'altra, nel senso che ogni tipo di pianta si è dimostrata più o meno efficace nella rimozione delle diverse sostanze tossiche considerate
Il principio del disinquinamento si fonda sullo scambio gassoso.
Le particelle inquinanti sono assorbite dalle foglie e i microorganismi viventi nelle radici li convertono in prodotti organici che utilizzano per nutrire la pianta.
Grazie al processo di “traspirazione” la pianta emette in seguito del vapore acqueo e contribuisce così a migliorare il tasso di umidità dell’aria interna e lo stesso tasso di ossigeno.
Più la pianta è di grandi dimensioni più è grande la superficie del fogliame e più è importante questo scambio gassoso.
Tuttavia un solo tipo di pianta non è in grado di eliminare tutti i tipi di elementi inquinanti. L’ideale è dunque optare per la quantità e la diversità delle piante.
Occorre inoltre osservare che, contrariamente a quanto si ritiene comunemente, non vi sono assolutamente controindicazioni al fatto di avere delle piante anche in camera da letto poiché esse producono una quantità di ossigeno molto più importante del gas carbonico che emettono. Una pianta emette comunque meno anidride carbonica di una persona o di un animale domestico e inoltre di notte la loro "respirazione" è molto limitata...in un certo senso dormono anche loro!!! (non è mai morto nessuno per asfissia dopo aver dormito in un bosco)
Oltre a tutto ciò, bisogna infine pur riconoscere che le piante verdi in una casa o in un ufficio creano di solito ambienti molto più gradevoli.
Le piante purificatrici
Piante depuratrici sono ad esempio la dracena, ghiotta di tricloroetilene presente soprattutto nelle stampanti laser e nelle fotocopiatrici; il ficus, in particolare quello dalle grandi foglie verdi, indicato per assorbire la formaldeide che si trova negli adesivi, nei sacchetti di plastica, nei tendaggi, nei rivestimenti per pavimenti, nelle pitture; il pothos, il filodendro e la sansevieria sono efficaci contro la maggioranza degli inquinanti, mentre lo spatifillo, un toccasana per tutti gli ambienti, funziona in particolare contro alcoli, acetone e benzene (sprigionati da tappeti, moquette, alcuni cosmetici, pannelli truciolari e contro soffittature) e la dieffenbachia, ottima per il ricambio dell'aria, abbatte xilene, toluene e formaldeide (vernici, adesivi, monitor, ecc.), l'anthurium contro l'ammoniaca, le orchidee contro tuolene e xiluone
Sono tutte piante da appartamento facilmente reperibili in commercio, adatte agli interni e senza bisogno di cure particolari e sopratutto non serve far diventare la casa una serra....
basta una pianta di medie dimensione ogni 10 mq per ottenere un abbattimento degli inquinanti dell'80 percento
All'inizio degli anni Ottanta, durante le ricerche in previsione di una futura base lunare permanente,
la Nasa verificò la sconfortante presenza di alcune centinaia di sostanze tossiche all'interno della sua stazione orbitante Skylab.
Replicando quelle condizioni in un lungo ciclo sperimentale basato a Terra, i ricercatori dell'Ente spaziale hanno poi effettivamente riscontrato che le normali piante che usiamo per arredare i nostri interni domestici erano in grado di eliminare tutte quelle sostanze. La Nasa, anzi, in seguito costruì una cellula abitativa realistica (la cosiddetta "biocasa") caratterizzata da un limitato consumo energetico e da un estremo livello di isolamento rispetto all'atmosfera esterna, ma impiegando volutamente nella costruzione materiali affatto sintetici e dunque nocivi. Chiunque vi entrasse infatti manifestava rapidamente i tipici effetti della "sindrome da edificio malato" (in particolare, irritazioni alle mucose e difficoltà respiratorie). Tutti questi effetti cessarono completamente una volta che in quell'ambiente vi furono sistemate le piante. Anzi, a coronamento delle sperimentazioni, una persona abitò permanentemente la "biocasa" per diversi mesi senza dichiarare alcun problema.A riprova della velocità con cui a livello microbico si ricreano gli equilibri biologici della rizosfera, si è riscontrato che le piante erano di grado di cominciare a depurare un ambiente nell'arco di una giornata. Si è anche verificato che tale capacità disinquinante migliorava sensibilmente col passare del tempo. Inoltre si è visto che vi era una certa diversità nell'efficienza tra una specie e l'altra, nel senso che ogni tipo di pianta si è dimostrata più o meno efficace nella rimozione delle diverse sostanze tossiche considerate
Il principio del disinquinamento si fonda sullo scambio gassoso.
Le particelle inquinanti sono assorbite dalle foglie e i microorganismi viventi nelle radici li convertono in prodotti organici che utilizzano per nutrire la pianta.
Grazie al processo di “traspirazione” la pianta emette in seguito del vapore acqueo e contribuisce così a migliorare il tasso di umidità dell’aria interna e lo stesso tasso di ossigeno.
Più la pianta è di grandi dimensioni più è grande la superficie del fogliame e più è importante questo scambio gassoso.
Tuttavia un solo tipo di pianta non è in grado di eliminare tutti i tipi di elementi inquinanti. L’ideale è dunque optare per la quantità e la diversità delle piante.
Occorre inoltre osservare che, contrariamente a quanto si ritiene comunemente, non vi sono assolutamente controindicazioni al fatto di avere delle piante anche in camera da letto poiché esse producono una quantità di ossigeno molto più importante del gas carbonico che emettono. Una pianta emette comunque meno anidride carbonica di una persona o di un animale domestico e inoltre di notte la loro "respirazione" è molto limitata...in un certo senso dormono anche loro!!! (non è mai morto nessuno per asfissia dopo aver dormito in un bosco)
Oltre a tutto ciò, bisogna infine pur riconoscere che le piante verdi in una casa o in un ufficio creano di solito ambienti molto più gradevoli.
Le piante purificatrici
Piante depuratrici sono ad esempio la dracena, ghiotta di tricloroetilene presente soprattutto nelle stampanti laser e nelle fotocopiatrici; il ficus, in particolare quello dalle grandi foglie verdi, indicato per assorbire la formaldeide che si trova negli adesivi, nei sacchetti di plastica, nei tendaggi, nei rivestimenti per pavimenti, nelle pitture; il pothos, il filodendro e la sansevieria sono efficaci contro la maggioranza degli inquinanti, mentre lo spatifillo, un toccasana per tutti gli ambienti, funziona in particolare contro alcoli, acetone e benzene (sprigionati da tappeti, moquette, alcuni cosmetici, pannelli truciolari e contro soffittature) e la dieffenbachia, ottima per il ricambio dell'aria, abbatte xilene, toluene e formaldeide (vernici, adesivi, monitor, ecc.), l'anthurium contro l'ammoniaca, le orchidee contro tuolene e xiluone
Sono tutte piante da appartamento facilmente reperibili in commercio, adatte agli interni e senza bisogno di cure particolari e sopratutto non serve far diventare la casa una serra....
basta una pianta di medie dimensione ogni 10 mq per ottenere un abbattimento degli inquinanti dell'80 percento
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